Abbigliamento

La sartoria artigianale è da sempre il cuore pulsante della moda italiana, dove l'abilità dei maestri si fonde con la passione per l'eccellenza.

La qualità dei materiali e l'attenzione al su misura sono elementi fondamentali della sartoria artigianale, dove ogni capo è pensato per rispondere perfettamente alle esigenze individuali del cliente. Lavorare con tessuti pregiati e curare ogni dettaglio nella confezione sono aspetti che fanno di ogni creazione un'opera unica, destinata a durare nel tempo.

Molti laboratori di abbigliamento artigianale, infatti, non solo celebrano l'arte sartoriale, ma stanno anche trasformando il concetto di produzione con una crescente attenzione alla sostenibilità. Utilizzando tessuti di esubero e materiali recuperati, danno nuova vita a stoffe che altrimenti verrebbero scartate, riducendo gli sprechi e offrendo capi che raccontano una storia di responsabilità. In questi ambienti, ogni creazione è pensata per unire qualità, design esclusivo e un impegno concreto verso la cura dell'ambiente, rispondendo alle esigenze di un mercato sempre più consapevole e attento alla sostenibilità.

Requisiti professionali e normativi

Per esercitare l'attività di sartoria non sono previsti requisiti ulteriori rispetto a quanto previsto per il settore artigianale nel suo complesso.

Il sarto è colui che realizza l’abito seguendo il modello preparato dal modellista o su specifiche del cliente. Propone e consiglia ai clienti tessuti e modelli per la realizzazione di un abito, ne realizza il bozzetto, lo trasferisce su carta in dimensioni reali, taglia la stoffa, la cuce, aggiusta e modifica fino ad ottenere il capo d’abbigliamento desiderato.

L'accesso alla professione avviene tramite la “Comunicazione unica per la nascita dell’impresa”, da presentarsi all’Ufficio del Registro delle Imprese, per via telematica. Questo modello è valido per l’ottenimento del codice fiscale (se non posseduto), della partita IVA, per l’iscrizione all’INAIL e all’INPS. La comunicazione è contestuale alla data di inizio attività. È inoltre necessario il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) se ci sono lavoratori subordinati o parasubordinati in azienda.

Le normative di riferimento includono la Legge regionale n. 12/2002: Disciplina organica dell’Artigianato, la Legge quadro sull’artigianato n. 443/1985, e il D.Lgs. 81/2008 (valutazione rischi).

Contatti

Giulia Peccol