Lavorare la pietra oggi: saperi antichi per professioni nuove
Innovazione, formazione e mercati in crescita per artigiani, designer e restauratori in un’Europa che punta alla qualità
La lavorazione della pietra non è solo memoria storica, ma una concreta opportunità per il presente e il futuro. In un’Europa che riscopre il valore dei materiali naturali, le competenze legate alla pietra stanno vivendo una rinascita. Dai cantieri storici ai laboratori di design, dalla formazione professionale alle nicchie di mercato, il settore si apre a nuove figure e a percorsi di carriera sempre più qualificanti.
Il Belgio, con un fatturato di circa 200 milioni di euro nel 2022, ha visto crescere l’interesse per la pietra blu, anche grazie alla sua esportazione in Europa e Asia. Qui, le opportunità maggiori si trovano in Vallonia, dove le cave offrono lavoro a scalpellini, operatori CNC, tecnici del restauro e progettisti. La domanda è in crescita, soprattutto per interventi di alta qualità in ambito residenziale e nel restauro del patrimonio architettonico.
In Italia, il panorama è altrettanto ricco. L’artigiano lapideo può oggi spaziare dalla scultura artistica al restauro, dalla progettazione paesaggistica all’interior design. Le competenze tradizionali – come la massellatura, la levigatura e l’incisione – vengono affiancate da abilità digitali: software di modellazione 3D, macchinari a controllo numerico, stampa additiva. Il risultato è un professionista poliedrico, capace di dialogare con architetti, designer e ingegneri.
Le nicchie di mercato si moltiplicano. L’arte funeraria continua a essere una voce stabile, mentre cresce il settore del design personalizzato: lavabi scolpiti su misura, piastrelle artistiche, fontane da giardino in pietra naturale. Anche la didattica offre nuove strade: corsi pratici, laboratori e percorsi di formazione stanno attirando giovani e adulti desiderosi di apprendere un mestiere concreto e creativo.
La sostenibilità aggiunge valore. La pietra è durevole, riutilizzabile, spesso locale. In Belgio si lavora per una filiera a basso impatto, incentivando il recupero dei residui e la produzione con energie rinnovabili. In Italia, il legame con il territorio è centrale: la scelta di cave locali riduce l’impatto del trasporto, promuovendo filiere corte e una nuova economia della prossimità.
Formazione e innovazione sono i pilastri su cui costruire queste nuove professioni. In entrambi i paesi si moltiplicano le opportunità di stage, apprendistato e percorsi professionalizzanti. Le istituzioni e gli enti locali, spesso in collaborazione con le imprese, stanno puntando sulla valorizzazione del mestiere per attrarre nuove generazioni.
Lavorare la pietra oggi significa molto più che scolpire: è progettare, restaurare, educare. È trasformare un mestiere antico in una professione contemporanea, capace di generare valore culturale, economico e ambientale.
Proprio in questa direzione si colloca il progetto europeo Mind Crafts, nato con l’obiettivo di ridare vitalità ai mestieri tradizionali legati al comparto delle costruzioni, trasformandoli in un’opportunità concreta per le nuove generazioni. Co-finanziato dall’Unione Europea e realizzato grazie alla collaborazione di quattro partner – Confartigianato Udine, CEFS Udine, Mad’in Europe e La Table Ronde de l’Architecture – Mind Crafts si propone di trasmettere ai giovani non solo competenze pratiche, ma anche valori culturali, adottando un approccio innovativo e multidisciplinare.
In un’epoca in cui la sostenibilità e il recupero delle tradizioni assumono un ruolo cruciale, questo progetto dimostra con forza che l’artigianato non è un ricordo del passato, ma una risorsa attuale e fondamentale. Grazie a iniziative come Mind Crafts, la pietra e le altre materie prime naturali ritrovano nuovo significato, offrendo prospettive di lavoro qualificato e contribuendo a costruire un futuro più sostenibile e consapevole.